Tra le intolleranze più comuni e più diffuse in Italia soprattutto tra le donne, troviamo quella al lattosio, la quale è data dall’assenza di un enzima che divide la sostanza in zuccheri semplici per poi passare attraverso la digestione. L’enzima in questione è la lattasi e la mancanza di esso può essere sia definitiva che temporanea e non tutte le persone carenti di lattasi, presentano gli stessi sintomi.
I segnali che possono essere osservati in un organismo sano in mancanza di lattasi sono quelli tipici delle intolleranze: crampi all’intestino, diarrea, flatulenza e difficoltà a digerire i cibi come i latticini o i derivanti del latte. Chi presenta questi sintomi dovrebbe effettuare anzitutto un test di intolleranza al lattosio ed è meglio evitare di bere latte o consumare cibi come i latticini o i formaggi. Esistono differenti tipologie di test per l’intolleranza al lattosio dal Breath test al test genetico fino a quello generico delle biointolleranze ai vari latticini e derivati. Dopo aver consultato uno specialista è importante non assumere latticini per un periodo di tempo che può essere limitato o no in base alla gravità dell’intolleranza. Le persone intolleranti al lattosio come prima cosa devono leggere sempre con attenzione le etichette dei cibi in circolazione, soprattutto nei supermercati poiché in molti alimenti esistono percentuali di lattosio come gli insaccati, i preparati per biscotti o dolci, frutta, verdura e funghi, quindi anche tutti i formaggi stagionati contengono basse quantità di lattosio che possono compromettere la nostra salute.
Ma è possibile guarire da un’intolleranza al lattosio? Con una dieta adeguata il nostro organismo può iniziare a reintegrare il lattosio piano piano, riuscendo ad arrivare a piccole dosi di questi cibi. Infatti in un primo momento, occorre eliminare quasi del tutto il lattosio: almeno per tre mesi non bisogna ingerire latticini e derivati del latte e poi dopo rifare il test delle intolleranze dal proprio specialista. A questo punto l’intolleranza può subire dei cambiamenti: ovvero può darsi che dopo il periodo di mancanza di lattosio l’organismo si purifichi e quindi la persona in questione può ritornare man mano e soprattutto con piccole dosi, a ingerire il lattosio. In questo caso il paziente era intollerante al lattosio poiché nei periodi precedenti aveva fatto un abuso eccessivo di questa sostanza. Se invece anche dopo il digiuno da lattosio l’intolleranza persiste allora, la persona non deve più farne uso, per nessun motivo.
Esiste però una sostanziale differenza tra intolleranza al lattosio, in quanto patologia enzimatica, e la biointolleranza ai latticini, intesa come classe di alimenti che contengono latte o simili. Una è una patologia da mancanza di un’enzima l’altra è un campo di disturbo da compatibilità con una classe di alimenti. Sia i test per la determinazione dell’intolleranza sia le strategie terapeutiche sono differenti.