Il cibo industrializzato frutto del mondo moderno, è incompatibile con un alimentazione di qualità e salutare. L’agricoltura industriale è ormai ben radicata in tutti i paesi capitalisti e non solo, come soluzione per alimentare una popolazione globale sempre in aumento.

Di recente la fisica indiana Vandana Shiva, ha dichiarato che “con multinazionali cibo porta malessere”, “oggi il cibo è una commodity nel commercio, e solo dopo viene la salute”, evidenziando come il passaggio dell’ agricoltura alle corporations, ha avuto conseguenze negative non solo per i piccoli produttori ma sopratutto per la salute e l’alimentazione umana.

Di certo l’industrializzazione e la standardizzazione del cibo, la scarsa qualità delle loro caratteristiche organolettiche e nutrizionali per via dei conservanti aggiunti, sono solo uno dei tanti aspetti negativi di tale fenomeno.

I cibi industrializzati ricchi di grassi insaturi e zuccheri, hanno inoltre contribuito a diffondere l’obesità, una malattia che in paesi come l’America è divenuto un vero problema nazionale.

Molto importante è anche l’impatto ambientale del settore agricolo, causato dall’uso massiccio di pesticidi e dalle grandi emissioni di CO2 nell’aria che incidono notevolmente sul riscaldamento globale.