Intolleranza alimentare o allergia? Se soffrite di capogiri, mal di testa, gonfiori, stanchezza cronica, dermatiti, cambiamenti di peso ma anche (nei casi più gravi) insonnia, lievi forme di depressione e astenia, allora è probabile che il vostro organismo vi stia comunicando la propria intolleranza a qualche alimento. Per scoprirlo, potrebbe esservi utile una visita dal naturopata e, con questa, un consulto iridologico.
Con lente di ingrandimento e iridoscopio (ma anche con l’ausilio di accurate immagini fotografiche), il naturopata iridologo osserva, infatti, l’iride (senza trascurare pupilla e sclera) alla ricerca di quei segni che gli permettono di individuare gli squilibri presenti nell’organismo ed eventuali accumuli di scarti metabolici. In questo modo, secondo l’iridologia, sarebbe possibile riconoscere anche i segni di un malessere che non si è ancora manifestato, ma che potrebbe portare a squilibri futuri.
Come si applica tutto questo al riconoscimento delle intolleranze alimentari? Attraverso l’analisi delle zone dell’iride associate, nelle mappe iridologiche, all’intestino.
Secondo l’iridologia, infatti, l’iride riflette tutti gli organi e i tessuti del corpo (di cui immagazzina le informazioni) e visto che le intolleranze alimentari sono legate a una lenta ma progressiva reazione dell’intestino a determinati cibi, allora riconoscere delle alterazioni in una specifica zona della mappa aiuta il naturopata a individuare una possibile intolleranza e a continuare l’indagine in questo senso.
La zona dell’iride maggiormente interessata da questa analisi sarà, quindi, il cosiddetto “anello intestinale“, dove sono registrate le informazioni legate alle dinamiche dell’assorbimento. Inoltre, ulteriori informazioni potranno essere ricavate (secondo l’iridologia classica) dall’osservazione del “collaretto“, il punto dove si incontrano le fibre della pupilla e dell’iride, una zona che rappresenta la struttura connettivale della barriera intestinale. La forma di questa area, infatti, richiama direttamente quella dell’intestino e una sua porosità può indicare all’iridologo anomalie nella permeabilità dell’intestino stesso, un passo necessario per consigliare e prescrivere nuovi approfondimenti e chiarire se e di quale intolleranza si tratta.