La naturopatia appartiene a quelle discipline che si è soliti catalogare entro il più ampio insieme delle pratiche mediche complementari.

Quelle discipline, ovvero, che non rientrando entro i canoni della medicina tradizionale (la cosiddetta medicina allopatica), tendono a ricoprire un ruolo di affiancamento alle consuete prassi terapeutiche.

Detto questo, non si cada nel facile errore di considerare privi di efficacia concreta i trattamenti di tale dottrina.

La naturopatia ha riscontri storici che partono da lontano: basti pensare a Jean Jaques Roussou e alla strutturazione del suo pensiero filosofico intimamente intriso nella concezione di uno stretto rapporto fra uomo e natura.

I veri progenitori della moderna medicina naturale sono, però, da ricercare nel XIX secolo. Parallelamente al grande sviluppo della scienza medica tradizionale, prende voce la naturopatia occidentale (soprattutto in Germania) e contemporaneamente inizia a prendere forma la figura del naturopata.
Solo per fare un nome si ricordi il Prof. Shoenenberger, rettore dell’Istituto Universitario di Idroterapia e primo a razionalizzare in forma organica le terapie naturopatiche, creando i primi “protocolli” ante-litteram sull’utilizzo di tali pratiche in ambienti clinici.

Gli assunti fondamentali della naturopatia sono essenzialmente due: innanzi tutto la situazione di malattia viene considerata come un’alterazione dell’equilibrio energetico dell’individuo.

Posto ciò, l’efficacia curativa dei rimedi naturopatici tende, più che a riversarsi sui singoli sintomi, a ripristinare il suddetto equilibrio psico-fisico, tramite la stimolazione delle capacità date al soggetto.
In secondo luogo, è importante tenere presente che, secondo l’analisi naturopatica, la valutazione dello stato patologico viene effettuata in maniera globale, tenendo in considerazione fattori quali lo stile di vita del soggetto o ancora l’ambiente esogeno con cui entra in contatto.

Tramite questo genere di approccio, altrimenti detto approccio olistico, è possibile puntare l’attenzione su quelle cause, talvolta esterne all’individuo malato, che hanno portato all’insorgere dell’alterazione del benessere fisico ed emozionale della persona.

Quella del naturopata è una figura professionale a tutti gli effetti, e possiede una formazione tale da poter affiancare medici e personale sanitario in genere. Però, a differenza del medico, che cura la patologia, il naturopata ha come obiettivo quello di ricostituire il benessere della persona in maniera complessiva, agendo sulle deformazioni ambientali che inficiano il corretto stile di vita e correggendo le degenerazioni che ne possono conseguire.
Il suo fine è, in ultima analisi, quello di “educare” l’uomo ad un più consapevole rapporto con se stesso ed il proprio corpo.