Il blog di Registro Naturopati nasce per dare voce a tutti gli esperti di Naturopatia. Oggi intervistiamo il Dottor Luigi Di Vaia, esperto di Naturopatia.
Dunque, essendo il progetto in fase di lancio ci stiamo concentrando sulle nozioni fondamentali, io partirei da qui, come potremmo descrivere la naturopatia e le sue discipline a chi ne sentisse parlare per la prima volta?
La naturopatia pur essendo una disciplina moderna fonda le sue radici fin nell’antichità. Prendendo tutto ciò che caratterizza il suo modello scientifico, dalla medicina classica naturale e dalle tradizioni popolari dei maggiori popoli tra oriente ed ocidente. La naturopatia riesce comunque a fondere in modo olistico vecchie tradizioni con nuovi concetti scientifici. Sicuramente oggi la naturopatia è un orizzonte a cui molti tendono e che fa molta paura ai vecchi baroni della medicina sintetica.
Molti degli strumenti terapeutici che afferiscono a questo campo sono in realtà già noti ai nostri ambienti da molto tempo, faccio gli esempi dell’omeopatia, dell’aromaterapia, della riflessologia, insomma a voler essere precisi non si tratta di una vera e propria novità, oppure dobbiamo considerare nuovi aspetti e nuovi punti di vista?
Sicuramente molti aspetti si rifanno a vecchie metodologie secolari di antiche tradizioni spesso millenarie di medicina etnica, come l’ayurveda o la medicina tibetana, o qualla indiana delle americhe, ma la vera novità della naturopatia è stata quella di riuscire a vedere il malato e non la malattia da un punto di vista globale, partendo da più metodologie spesso anche in contrasto tra loro, per trovare una strategia terapeutica di grande impatto sulla malattia/malato, sconvolgendo i normali parametri della medicina occidentale moderna e proponendo un nuovo paradigma “visionario” di una medicina dei popoli e delle antiche culture, in modo olistico e creativo.
Credi che la visione olistica dell’organismo, il considerarlo un insieme indivisibile ed interconnesso, possa affiancare e sostenere i concetti della medicina allopatica tradizionale oppure si ponga in aperto e netto contrasto rispetto ad essa?
Per fortuna anche la medicina allopatica si sta avvicinando al concetto dell’Olismo, non ancora con la profondità e l’estensione che appartiene a quella tipica della naturopatia, ma di recente molti medici accademici stanno comprendendo l’importanza del considerare il malato come un “tutto integrato” e non come pezzi di vari ingranaggi. Questo sta salvando sicuramente più vite e sta dando molta più umanità ad una medicina allopatica che era considerata senza anima.
Alla luce delle considerazioni appena discusse, a quale categoria di pazienti consiglieresti in modo particolare un percorso terapeutico in linea con i principi della naturopatia?
Sicuramente tutti possono approcciarsi alla naturopatia, in quanto essa è uno stile di vita più che una mera prescrizione di una pillola magica. Resta inteso che la medicina allopatica ha fatto dei passi da gigante negli ultimi anni e sicuramente bisogna integrare la naturopatia anche ad un percorso allopatico lì dove veramente ce ne sia la necessità. Purtoppo moltissime delle patologie “industrializzate” si potrebbero risolvere con semplici rimedi naturali ma spesso il sistema ci ha assuefatto a bombardarci di ogni tipo di farmaco sintetico per uso e consumo di un sistema farmaceutico-finanziario più grande. Quindi posso concluedere dicendo che circa l’80% delle patologia potrebbe tranquillamente essere curate con i rimedi naturali, mentre per casi gravi va sempre integrato il metodo allopatico.
In Europa, ma se vogliamo in Italia in particolare, esiste ancora una carenza legislativa nel settore, che si limita a disciplinare le professioni non organizzate. È da ritenersi sufficiente quest’area grigia normativa oppure si avverte l’esigenza di un quadro maggiormente dettagliato?
Purtroppo ancora una volta l’Italia non si è allineata alle norme europee per le discipline non ordinistiche. Per quanto possa essere una legge di appannaggio, quella della 4/2013, ho personalmente sentito il dirigente del MISE il Ministero dello Sviluppo Economico che si occupa di questa legge e mi ha confermato che il Ministero della Salute ha bloccato ogni possibile introduzione della figura del Naturopata o simili all’interno di questa legge.
Quindi In Italia sia punto e d’accapo.
Ci piacerebbe poter raccontare un aneddoto o una curiosità particolare sul mestiere di naturopata da poter raccontare ai lettori. Qualche idea?
Bhè in verità ce ne sarebbero molte, ma una recente riguarda proprio uno studio che sto conducendo sulla terra dei fuochi e l’aumento della predisposizione tumorale. E’ straordinario come, applicando alcune tipologie di diete vegane e biodinamiche, con elementi di depurazione naturopatica un pool di sanitari sia riuscito a far abbattere la percentuale di metalli tossici nell’organismo controllato da un test del mineralogramma prima e dopo la dieta. Questo risultato è stato più volte condotto in tante nazioni da parte di naturopati, ma stranamente nessun esponente della medicina allopatica è riuscito a riprodurre un effetto simile…oppure non si è voluto riprodurre un tale beneficio. In verità oggi ci troviamo un po’ come nel 1400 quando tutti i marinai e alcuni filosofi sapevano che la terra fosse sferica, ma la scienza ufficiale dell’epoca ammetteva solo che la terra fosse piatta. Oggi tutti i naturopati e alcuni medici illuminati sanno che attraverso opportune cure e stili naturopatici si può prevenire la gran parte di malattie e di tumori, ma la scienza ufficiale nega con forza questa teoria apocrifa bollandola come “magica”, un giorno saranno i naturopati a fare la rivoluzione scientifica e ad invertire il sistema industriale in un sistema salutare per tutte le società mondiali. Solo allora si capirà che i naturopati di oggi erano i pionieri di una grande scoperta che salverà milioni di vite umane. Per chiudere, qual è l’invito più significativo che vorresti rivolgere al pubblico? L’invito è quello di dedicarsi maggiormente all’informazione coerente e corretta, su internet purtroppo ci sono milioni di informazioni ma tutte scoordinate e faziose. Soprattutto i media sono al servizio delle grandi case farmaceutiche e spesso sentiamo molte trasmissioni contro la medicina naturale solo per il gusto di fare uno scoop interessante. Oggi una famiglia intelligente si dedica di più al benessere naturale, al cibo biologico, ha maggiore attenzione all’ecologia e alla prevenzione senza farmaci sintetici. Questo atteggiamento è salutare per la società e va coltivato.
Ringraziamo il Dottor Di Vaia e vi invitiamo a seguire altre interviste ai protagonisti della Naturopatia.